Troppo poco sport: l’impatto sulla salute è devastante

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Il 59% degli adulti e quasi 1 bambino su 3 è in sovrappeso o convive con l’obesità

L’incremento della sedentarietà nelle ultime decadi ha provocato un aumento significativo delle malattie metaboliche croniche come il diabete mellito di tipo 2, le patologie cardiovascolari e l’obesità, malattie spesso correlate a uno stile di vita scorretto. Secondo i recenti dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 59% degli adulti e quasi 1 bambino su 3 (29% dei ragazzi e 27% delle ragazze) è in sovrappeso o convive con l’obesità.

Sempre secondo l’OMS, uno studio sul periodo 2001-2016 relativo agli adolescenti tra 11 e 17 anni denotava che a livello mondiale l’80% non raggiungeva livelli di attività fisica raccomandati, mentre per l’Italia si parlava dell’88,6% di adolescenti che non svolge adeguata attività fisica. “I numeri relative alla crescita delle malattie metaboliche in Italia sono drammatici: abbiamo insieme a Portogallo e Grecia la popolazione infantile più obese d’Europa, con 3 bambini su 10 affetti da obesità – evidenzia la Prof.ssa Silvia Migliaccio, Presidente SISA (Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione) – Il diabete mellito colpisce quasi 4 milioni di italiani, senza contare coloro ai quali non è stato diagnosticato o sono in procinto di svilupparlo. A questo quadro si aggiungono tutte le patologie cardiovascolari. Per questo la SISA lancia il messaggio dell’importanza dell’attività fisica e di una corretta alimentazione, che devono essere personalizzate in maniera specifica su ogni individuo”.

“La modifica dell’articolo 33 della Costituzione rappresenta un cambiamento epocale del paradigma perché per la prima volta si attribuisce adeguato rilievo al ruolo dello sport e dell’attività fisica – sottolinea la Prof.ssa Silvia Migliaccio – Questo provvedimento costituisce un’iniziativa in favore del benessere tanto dell’individuo quanto della società, ma è solo il primo passo a cui deve seguire un concreto lavoro sul territorio che sia frutto della sinergia tra istituzioni, specialisti e associazioni per favorire la prevenzione delle patologie metaboliche croniche, su cui sedentarietà e cattiva alimentazione hanno una funzione determinante”.

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